Esce “D’a mæ riva”, con dieci brani del grande cantautore eseguiti dal gruppo di Vittorio Attanasio, con la partecipazione speciale anche di Giorgio Cordini e Mario Arcari
Di Daniela Masella
Creuza de sä, “l’acciottolato salmastro da dove ha inizio il nostro viaggio nella poesia, nei suoni, tra gli odori della Città Vecchia di Faber, insieme a quegli “ultimi”, “diversi”, “eroi al contrario” da lui non lasciati soli”. Queste le parole pronunciate da Vittorio Attanasio. Con la sua poliedrica personalità – organizzatore di eventi, chitarrista, scrittore ed interprete sensibile e completo del grande De André – ha sentito dal 2006 il forte impulso di curare e suonare una produzione musicale che esaltasse al meglio le canzoni del cantautore, perché in esse ritrovatosi e con esse cresciuto fin da giovanissimo, per temperamento, sentimento, poesia e musicalità. La sua è una scelta che non ha mai cercato competitività nello sviluppare tale obbiettivo, ma il desiderio di omaggiare con doverosa e profonda passione l’intera discografia di Faber. In questa evoluzione, nel 2017, dopo diverse esibizioni e tourné, ha prodotto, con una compagine di musicisti e professionisti affiatati, la registrazione di un Cd unico e speciale dal titolo “D’a mæ riva”.
Raccoglie dieci brani in dialetto genovese, in cui il racconto vocale e la costruzione armonica sono prodotti, con singolare tatto, gentilezza, particolare maestria e con una performance tutta personale al fine di preservare e tramandare la lingua genovese, patrimonio che lo stesso Fabrizio voleva mantenere vivo. Sette i talentuosi musicisti con Attanasio voce solista, provenienti da diverse estrazioni musicali, spinti dall’esigenza di ritrovarsi sul palco per ripercorrere, il repertorio del grande artista, cercando di conservarne le sue ultime sonorità, legate all’inimitabile tour del ’98 Mi innamoravo di tutto”. In ordine: Fabrizio Cosmi alle chitarre, Dea De Logu voce e percussioni, Marco Fuliano batteria, Daniele Pinceti basso, Daniela Piras vocalist e flautista, Luca Terzolo alle tastiere. In studio di registrazione, ospiti, Giorgio Cordini al bouzouki e Mario Arcari allo Shannaj, maestri d’orchestra, che all’epoca, furono sui palchi e in studio con lo stesso Fabrizio De André.
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